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Glossario di sostenibilità

Si definisce biodegradabile un materiale che, in condizioni ambientali naturali, tende a dissolversi e a scomporsi negli elementi chimici dai quali è composto grazie all’azione di agenti biologici come ad esempio batteri, piante, animali o altri componenti presenti in natura, come acqua o sole. Questo processo deve avvenire nell’arco di sei mesi, prevedendo che il materiale si biodegradi del 90% e gli elementi che ne derivano possano essere riassorbiti nel terreno sotto forma di acqua, anidride carbonica, sali minerali e altri elementi. Attraverso questa scomposizione, le sostanze biodegradabili che compongono il materiale, diventano dei veri e propri nutrienti per il terreno.

Con il termine “bio-based”, invece, si indicano tutti quei materiali o prodotti che provengono interamente o parzialmente da derivati vegetali o piante.

Tra i materiali biodegradabili di Riri troviamo il cotone organico, il filato fibra cellulosa, la canapa, il lino, l’ortica e la seta che risultano essere anche bio-based ad esclusione della seta, di origine animale. 

La Carbon Footprint è un parametro che definisce le emissioni di gas serra (GHG) provocate da un prodotto, un servizio, un’organizzazione, un evento o un individuo; il valore viene espresso in tonnellate di CO2 equivalente.
Le aziende possono calcolare la loro Footprint sia a livello di prodotto, attraverso un’analisi del suo ciclo di vita (Life Cycle Assessment: LCA), sia a livello corporate.
Secondo il GHG Protocol (uno standard globale per la misurazione e la gestione delle emissioni), le emissioni di gas serra si dividono in tre categorie/scope:

Maggiori dettagli sulla Carbon Footprint di Riri sono presenti all’interno del Report di Sostenibilità.

L’economia circolare si riferisce ai modelli di produzione e consumo che minimizzano gli sprechi e riducono l’utilizzo di risorse ambientali. Applicato in vari settori, abbraccia l’intero ciclo di vita del prodotto, dalla progettazione allo smaltimento.

La circolarità nel settore manifatturiero si concentra sulla creazione di un sistema a circuito chiuso in cui prodotti, materiali e risorse vengono mantenuti in uso il più a lungo possibile e gli sprechi sono ridotti al minimo. Implica una progettazione innovativa per la longevità del prodotto, la riparabilità, la ristrutturazione e il riciclaggio, riducendo così la dipendenza dalle materie prime e minimizzando l’impatto ambientale.

Una buona pratica attuata all’interno del Gruppo è il recupero di tutti gli scarti metallici (ottone, zama, acciaio) generati nel processo di produzione. Inoltre, per incrementare ulteriormente la circolarità dei materiali plastici, a partire dal 2023, nello stabilimento di Tirano, è stato avviato un progetto di recupero della resina acetalica e dei filati di poliestere.

Inoltre, il filato di poliestere utilizzato da RIRI per le cerniere è da provenienza riciclata (certificato Global Recycled Standard (GRS) 100% post-consumer).

Elaborare una ‘Climate Strategy’ significa fissare obiettivi che portino alla decarbonizzazione e identificare una roadmap di interventi per ridurre l’anidride carbonica emessa in atmosfera.

Riri, nel 2023, definirà la sua Climate Strategy, fissando obiettivi di riduzione delle emissioni basati sull’iniziativa Science Based Target (SBT), il riferimento globale per i maggiori marchi mondiali che si impegnano per una produzione più sostenibile.

Il riscaldamento globale non è determinato solo dalla CO2 ma anche da altri gas a effetto serra, ognuno con un diverso impatto ambientale, misurato tramite il Global Warming Potential (GWP).
La CO2 equivalente è una misura metrica che confronta i potenziali effetti di questi gas sul clima: la quantità di ciascun gas viene convertita nella quantità equivalente di anidride carbonica grazie al GWP, una misura relativa a quanto calore intrappola nell’atmosfera una determinata massa di gas a effetto serra, in confronto al calore intrappolato dalla stessa massa di CO2 in uno specifico intervallo di tempo (normalmente 100 anni).

Ad esempio, il GWP del metano (CH4) è pari a 25 e quello del protossido di azoto (N2O) è 298. Ciò significa che le emissioni di 1 milione di tonnellate di metano e protossido di azoto equivalgono rispettivamente alle emissioni di 25 e 298 milioni di tonnellate di anidride carbonica.

Riri ha iniziato a calcolare il suo impatto ambientale nel 2015. Nel 2021 la Corporate Footprint complessiva ammonta a 20.647 tonnellate di CO2 eq. Questo dato si riferisce alle divisioni bottoni, zip e componenti metallici (Cobrax Metal Hub), non include AMOM e DMC. Nel 2022 la misurazione verrà estesa anche agli stabilimenti acquisiti di recente.
Dal 2021 i dati relativi alla Corporate Footprint sono pubblicati nel Report annuale di Sostenibilità, calcolato in base ad alcuni degli standard del Global Reporting Initiative (GRI).

FSC è l’acronimo di Forest Stewardship Council. Si tratta di un’organizzazione internazionale non governativa, indipendente e senza scopo di lucro, che include tra i suoi membri ONG, gruppi ambientalisti (WWF, Greenpeace) e sociali (National Aboriginal Forestry Association of Canada) e industrie che commerciano e lavorano il legno e la carta (Tetra Pak, Mondi).

Infatti, il marchio FSC identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo i più rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.

Tutti gli imballaggi in carta e cartone utilizzati da Riri sono certificati FSC.

Con Global Organic Textile Standard (GOTS) si fa riferimento a una norma internazionale usata per la certificazione delle fibre naturali e che comprende criteri di natura ecologica e sociale. Consiste in un sistema di certificazione indipendente dell’intera filiera di produzione tessile.

Con la certificazione GOTS si garantisce che:

  • il 100% del filato sia composto da fibre tessili naturali ottenute da agricoltura biologica;
  • non vengano utilizzate sostanze tossiche, dannose e OGM;
  • siano rispettati i più rigorosi criteri sociali e condizioni di lavoro adeguate;
  • sia presente un sistema di controllo tracciato per tutto il processo produttivo.

Riri utilizza filati in cotone organico certificato GOTS come standard produttivo per la propria gamma di nastri in cotone.

La governance nell’ambito della sostenibilità riguarda il modo in cui un’azienda viene gestita, concentrandosi sulla leadership, sui processi decisionali e sulla responsabilità. Comprende il rispetto delle leggi, la condotta etica, la gestione del rischio e la trasparenza nel reporting. Una governance efficace è fondamentale per stabilire la fiducia tra le parti interessate e garantire la sostenibilità aziendale a lungo termine.

Riri sfrutta le conoscenze acquisite durante i suoi 85 anni di leadership nel settore per garantire tracciabilità e standard ambientali, etici e sociali elevati durante tutto il ciclo di vita del prodotto. Inoltre, il Gruppo possiede diverse certificazioni globali indipendenti per garantire il rispetto delle norme ambientali e sui diritti umani e garantire il rispetto etico in tutta la catena di fornitura.

Per ulteriori dettagli: https://it.riri.com/azienda/etica-e-sostenibilita/promuovere-tracciabilita-e-trasparenza/

Con il termine ‘greenwashing’ ci si riferisce all’insieme delle strategie di comunicazione e azioni di marketing – messe in atto da aziende, organizzazioni o istituzioni politiche – volte a costruire un’immagine ‘green’ per distogliere l’attenzione da effetti negativi provocati da attività o prodotti dell’azienda.

Riri si è sempre impegnata a evitare il greenwashing attraverso un’attività di comunicazione trasparente e una precisa mappatura degli ‘hotspot’ ambientali relativi ai suoi prodotti e attività.

GRS (Global Recycled Standard) è una certificazione internazionale e volontaria di prodotto promossa dalla Textile Exchange, che stabilisce i requisiti per soddisfare le esigenze delle aziende nel garantire che il contenuto dei loro prodotti provenga da fonti riciclate e rispetti, nella loro produzione, le più responsabili pratiche sociali, ambientali e chimiche.
Possono essere certificati in accordo allo standard GRS tutti i prodotti composti per almeno il 20% da materiali riciclati. Solo i prodotti che contengono almeno il 50% di materiali da riciclo possono essere anche etichettati come GRS.

Riri ha introdotto il primo nastro in poliestere riciclato nel 2013 e da allora ha costantemente incrementato l’uso di poliestere certificato GRS proveniente da materie riciclate. Da marzo 2021, Riri è diventata la prima azienda produttrice di accessori a introdurre l’uso del poliestere riciclato come standard produttivo per la propria gamma di zip.

  • Utilizzando il poliestere riciclato, l’azienda ha ridotto del 32% le emissioni provenienti dall’acquisto di poliestere.
  • Tutto il poliestere riciclato è certificato GRS (Global Recycled Standard), ribadendo il costante impegno di Riri nella scelta di fornitori riconosciuti dagli standard internazionali del settore.
  • Il poliestere utilizzato per i nastri delle zip viene realizzato da fibre di poliestere riciclato, provenienti da materiali post-consumo (80%) e pre-consumo (20%).

International Organisation for Standardisation (Organizzazione internazionale per la standardizzazione), si tratta della più importante organizzazione mondiale, con sede a Ginevra, che si occupa di definire le cosiddette norme tecniche, conosciute anche come norme ISO, che un soggetto deve rispettare per risultare conforme a specifici parametri di valutazione. Queste certificazioni si occupano di attestare la conformità dell’impresa a criteri valutativi atti a stabilire la presenza di specifici elementi all’interno dei processi aziendali.

Alcune sedi di Riri sono in possesso di 3 certificazioni ISO, nel dettaglio:

  • Certificato ISO 9001 : 2015 > standard internazionale capostipite di tutti i sistemi di gestione, nonché uno strumento fondamentale per la gestione della qualità (SGQ), di processi, prodotti e servizi;
  • Certificato ISO 14001 : 2015 > standard internazionale utile a sviluppare un efficace sistema di gestione ambientale (SGA);
  • Certificato ISO 45001 : 2018 > standard internazionale utile a sviluppare un sistema di gestione della salute e della sicurezza dei lavoratori (SGSS).

Per ulteriori dettagli: https://it.riri.com/azienda/etica-e-sostenibilita/promuovere-tracciabilita-e-trasparenza/certificazioni/

Metodologia riconosciuta a livello internazionale che permette di valutare quantitativamente i potenziali impatti ambientali di un prodotto, un servizio o un processo, attraverso tutte le fasi del suo intero ciclo di vita: dall’estrazione delle materie prime, attraverso la produzione, il trasporto, la fase d’uso, fino allo smaltimento. Partendo dallo studio LCA, le aziende sono in grado di fornire un’immagine completa del loro impatto, attraverso una visione globale e di miglioramento continuo, che permette quindi di intraprendere varie attività al fine di mitigare gli impatti dei prodotti e di definire un piano d’azione in termini di innovazione ed eco-design.

Riri ha scelto di effettuare la valutazione dei suoi prodotti attraverso l’analisi ambientale del loro ciclo di vita, considerando tutte le fasi ad esclusione dello smaltimento, non valutato nell’analisi di Riri. Al termine di questo studio, Riri sarà in grado di stimare l’impatto ambientale di tutti i suoi prodotti, dalle cerniere ai bottoni, fino ad includere i componenti metallici e i gioielli di moda. Questo percorso di miglioramento continuo permette sia ai brand del Gruppo, ma anche ai propri clienti, di intraprendere scelte sempre più consapevoli. 
Per ulteriori dettagli: https://it.riri.com/2023/05/10/il-ciclo-di-vita-per-riri/

I prodotti monomateriali agevolano il processo di riciclo delle materie prime, riducendo così il loro impatto ambientale. I prodotti costituiti da un unico tipo di materiale, o da materiali facilmente separabili, sono più semplici da riciclare, riducendo la complessità e i costi del processo di riciclo.

Riri è particolarmente attenta nella scelta dei materiali per i suoi accessori, l’utilizzo di elementi mono-materiale assicura un elevato grado di riciclabilità e durevolezza e facilita la rimozione delle diverse componenti dai capi, agevolandone il recupero e la circolarità.

Per maggiori informazioni: https://it.riri.com/azienda/etica-e-sostenibilita/innovare-per-il-futuro/prodotti/

Oeko-Tex® è un ente di controllo di terza parte che opera a livello internazionale per certificare la conformità delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti dell’industria tessile a ogni livello della filiera, oltre a valutare la conformità dei materiali impiegati nella realizzazione degli accessori. Nello specifico, se un articolo riporta l’etichetta OEKO-TEX STANDARD 100, significa che ogni componente dell’accessorio è stato testato per sostanze nocive e che quindi il prodotto è innocuo per la salute umana.

Dal 2010 le cerniere e i bottoni di Riri e Cobrax sono certificati Oeko-Tex® Standard 100 con rinnovo annuale. I test sono richiesti da Riri e vengono condotti da istituti indipendenti partner di OEKO-TEX®: partendo da un ampio catalogo di criteri, i test considerano numerose sostanze regolamentate e non, le quali potrebbero risultare dannose per la salute umana.

Un materiale viene definito riciclato quando è composto da materiale di recupero, dopo essere stato sottoposto a un processo di lavorazione al fine di garantirgli un nuovo uso.

Un materiale è riciclabile quando, al termine del suo utilizzo standard, può essere recuperato o riutilizzato anche con usi differenti.

Tra i materiali riciclati utilizzati da Riri troviamo:

Tutti i metalli utilizzati da Riri sono riciclabili e gli scarti vengono spediti nuovamente ai fornitori di materia prima o a smaltitori specializzati per garantirne un nuovo utilizzo.

Queste sono le tre R della gerarchia dei rifiuti. “Ridurre” implica la minimizzazione della produzione di rifiuti e di utilizzo delle risorse. “Riutilizzare” è l’azione di utilizzare gli elementi più volte prima di scartarli. Il “riciclo” è il processo di conversione dei rifiuti in nuovi materiali. Le aziende manufatturiere possono applicare questi principi attraverso una progettazione efficiente, cicli di vita prolungati dei prodotti e strategie di imballaggio sostenibili.

I rifiuti generati dai vari stabilimenti del Gruppo Riri provengono principalmente dall’attività produttiva, da scarti di ufficio e da materiali di imballaggio della merce in ingresso.

Riri si impegna a reindirizzare i propri rifiuti verso il recupero o il riciclo, ove possibile. Attualmente, il 70% dei rifiuti viene smaltito tramite metodi di riciclaggio o recupero e Riri si impegna nel costante sviluppo di prodotti realizzati a partire da materie prime riciclate.

Inoltre, Riri si dedica costantemente al miglioramento del proprio imballaggio, esplorando soluzioni sempre più sostenibili ed ecocompatibili.

RSL (Restricted Substances List) fa riferimento ad un elenco di sostanze chimiche dannose o pericolose soggette a restrizioni nella produzione di abbigliamento, tessuti, accessori e altri prodotti nel mondo della moda. Questo elenco deriva da alcuni regolamenti, leggi, protocolli di certificazione utilizzati da fornitori, marchi e rivenditori di abbigliamento che prestano attenzione e un particolare interesse per aspetti di salute umana e rispetto dell’ambiente legati alla produzione e distribuzione dei loro prodotti.

Riri possiede un proprio RSL approvato e redatto in collaborazione con un laboratorio esterno accreditato, secondo i cui requisiti vengono testati i prodotti Riri. Tale RSL viene condiviso con i fornitori di materie prime e semilavorati e con i lavoranti di Riri e ne viene richiesta la firma ed approvazione per la garanzia della filiera di approvvigionamento in termini di conformità ai limiti di contenuto di sostanze chimiche.

SBT è l’acronimo di Science Based Target. Si tratta di una partnership tra Carbon Disclosure Project (CDP), United Nations Global Compact (UNGC), World Resources Institute (WRI) e World Wide Fund for Nature (WWF), istituita per aiutare le imprese ad allinearsi agli impegni presi con gli Accordi di Parigi per limitare l’aumento della temperatura entro 1.5°C rispetto all’era pre-industriale.
Aderire a questa partnership significa garantire che la propria Climate Strategy sia allineata a target scientifici, condividendo un quadro di riferimento internazionale con obiettivi simili tra aziende comparabili per dimensioni o settore.

Perseguendo l’obiettivo di condurre un’analisi sempre più aggiornata della propria Carbon Footprint, Riri stabilirà i suoi Science Based Target per la riduzione delle emissioni.

Questo concetto si concentra sull’attenzione e sul miglioramento del benessere degli individui e delle comunità. In un contesto aziendale, ciò implica garantire pratiche di lavoro eque, condizioni di lavoro sicure e un trattamento equo dei dipendenti. Comprende anche il coinvolgimento della comunità e le iniziative di sviluppo, il sostegno alle economie locali e l’impegno per i diritti umani e l’uguaglianza.

Riri, in collaborazione con Mercer, ha lanciato un piano d’azione incentrato su Diversità, Equità e Inclusione (DEI) sul posto di lavoro. Questa iniziativa prevede l’ascolto delle esigenze dei dipendenti, sottolineando l’impegno di Riri nel valorizzare ogni individuo.

Per ulteriori dettagli: https://it.riri.com/2022/12/21/insieme-per-le-persone-limpegno-di-riri/ 

Il protocollo ZDHC, acronimo di Zero Discharge of Hazardous Chemicals, consiste in un programma basato sui principi di trasparenza e di gestione delle sostanze chimiche secondo un approccio integrato di prevenzione e precauzione. 
Il protocollo ZDHC è tra i sistemi di gestione più moderni e raffinati attualmente a disposizione delle aziende. Gli obiettivi principali sono:

  • Sostituire/eliminare le sostanze chimiche pericolose dall’intera catena produttiva;
  • Promuovere un utilizzo più sicuro di sostanze chimiche all’interno dei processi aziendali;
  • Migliorare la gestione delle sostanze chimiche tramite strumenti, buone pratiche e formazione.

Il Gruppo Riri è conforme al protocollo ZDHC (Zero Discharge of Hazardous Chemicals) in tutti gli stabilimenti in cui avvengono processi tessili a umido e dove applicabile.

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